Le
suggestioni che il film Les Souvenirs ci
offre sono molteplici: la complessità e la ricchezza dei rapporti
intergenerazionali, la "gestione" degli anziani nella nostra società
occidentale, l'importanza dei ricordi, della narrazione, della ricerca delle
proprie radici nel processo formativo, l'educazione come aiuto alla lettura
della propria esistenza per cercarne un senso.
Prima
che a un'opera di misericordia, trovo vi sia un riferimento al quarto
comandamento, quell'"onora il padre e la madre", in cui i genitori incarnano
le generazioni precedenti, coi loro valori da trasmettere e attualizzare.
Oggi
l’intreccio tra le generazioni ha subito radicali cambiamenti. La famiglia non
si è solo allargata ma anche allungata: il prolungamento della vita media, il
crescente invecchiamento della popolazione e le modificazioni della morfologia
familiare hanno generato un riassetto relazionale inedito. Molti nonni hanno
ormai nipoti post-adolescenti, e maggiori probabilità di sviluppare un legame
più forte rispetto alle generazioni passate.
Se
da una parte i nonni hanno sostenuto la generazione di mezzo (quella dei propri
figli) mediante l’aiuto economico e soprattutto l’assistenza e l’accudimento
dei nipoti, quando gli anni passano è doverosa una risuddivisione del lavoro,
in cui i più giovani possono alleggerire la generazione di mezzo dal
sovraccarico di assistenza, aiuto in attività domestiche, compagnia, dei propri
genitori.
Nell'onore
da rendere ai genitori (e ai nonni) è implicito l'invito ai figli, e oggi anche
ai nipoti ormai autonomi e adulti, a sostenere moralmente ed economicamente i
genitori, radici della loro vita, che diventano nella vecchiaia più deboli e
indifesi.
Ma
il quarto comandamento rimanda anche al riconoscimento dei padri, e dei nonni,
nella loro funzione di maestri, di tutori dell'eredità morale, dei valori
spirituali e religiosi di una famiglia. Sono loro i primi a poter
"insegnare agli ignoranti", dove per ignoranza si intende
l'inadeguatezza a dare risposte alle domande fondamentali sul significato del
vivere.
E
chi meglio dei nonni di oggi, che sono stati giovani nel '68, che nell'ultimo
mezzo secolo hanno visto stravolgere molti dei loro punti fermi, che hanno
dovuto reinventarsi come figure nuove in un contesto nuovo, chi meglio di loro
può aiutare i nipoti a diventare persone solide, capaci di orientarsi e superare
ostacoli e difficoltà e di dare un senso alla propria vita?
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